Studio EUROPA: il Perindopril, associato alla terapia convenzionale, riduce il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia coronarica
Lo studio EUROPA ( European Trial on Reductions Of Cardiac Events with Perindopril in Stable CAD ) ha valutato il ruolo dell’Ace inibitore Perindopril ( Coversyl ) nel ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.
Hanno preso parte allo studio 12.218 pazienti.
Dopo un periodo di run-in di 4 settimane, i partecipanti sono stati assegnati in modo random a ricevere Perindopril 8mg/die o placebo in aggiunta alla terapia standard, per una media di 4,5 anni.
L’età media dei pazienti era di 60 anni; per l’85-86% erano uomini, il 64% aveva avuto un precedente infarto miocardico e circa la metà erano stati sottoposti a rivascolarizzazione.
Più del 90% dei pazienti era trattato con terapia antiaggregante piastrinica , principalmente Aspirina. Il 57% stava prendendo farmaci ipocolesterolemizzanti ed il 61-62% assumeva beta-bloccanti.
I Pazienti in trattamento con Perindopril avevano una probabilità minore del 20% di andare incontro a morte cardiovascolare, infarto miocardico o arresto cardiaco ( end point primario combinato) rispetto a coloro che assumevano il placebo.
L’end point primario è stato raggiunto nell’8% ( n = 488 ) dei pazienti trattati con Perindopril e nel 9,9% (n = 603) di coloro che avevano assunto placebo.
Il beneficio prodotto dal Perindopril ha iniziato a manifestarsi dopo 1 anno di trattamento.
Il Perindopril è risultato anche significativamente superiore al placebo nel prevenire l’end point secondario combinato ( mortalità totale, infarto miocardico, angina instabile ed arresto cardiaco ) ( 14,8% versus 17,1%, rispettivamente ).
L’incidenza di mortalità non è variata tra i due gruppi di trattamento. ( Xagena2003 )
Fonte: European Society of Cardiology / Annual Congress 2003; Vienna
Cardio2003 Farma2003